Gianluigi Gola, Premio Internazionale Res Publica

La bellissima Sala Ghislieri di Mondovì Piazza in provincia di Cuneo ha ospitato, sabato 30 ottobre, la quarta edizione del premio internazionale Res Pubblica, assegnato a singoli e ad associazioni che si impegnano in favore del bene comune e del senso civico. L’elenco dei premiati è stato di altissimo livello, tra cui spiccano il diplomatico Filippo Grandi, l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati, che ha ricevuto il premio della sezione “Rifugiati di Guerra” ed il Generale Francesco Paolo Figliuolo, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, non presente alla cerimonia ma che ha fatto pervenire il suo messaggio di ringraziamento per il premio. Per la sezione “Protezione Civile” è stata invece premiata l’Associazione Nazionale Alpini, rappresentata dal suo presidente Sebastiano Favero. Ad Alberto Cairo, conosciuto come l’Angelo di Kabul, è andato il premio della sezione “Speranza di Vivere”, ritirato da suo fratello Domenico, mentre per la sezione “Violenza contro lo Donne” è stato premiato il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) di Milano, rappresentato dalla dr.ssa Alessandra Kustermann, la Direttrice Generale. Promosso dall’associazione “Buon Governo e Senso Civico, il Premio Res Pubblica, consegnato a tutti i premiati, raffigura una scultura bronzea di Riccardo Cordero. Tornando a parlare dei premiati, come anticipato, la giuria ha deciso di premiare per la sezione “Rifugiati di Guerra” l’Alto Commissario Onu Filippo Grandi, in quanto da oltre un decennio riesce a coniugare, sia nell’ispirazione che nell’operato, i principi fondamentali del Premio: rispetto del bene comune e protezione del prossimo. La giuria ha esaltato l’impegno di Filippo Grandi in merito all’adozione del Global Compact ONU sui rifugiati che stabilisce, dal 2018, la condivisione delle responsabilità tra gli Stati e l’aiuto materiale da fornire alle comunità ospitanti, dichiarando: “Siamo onorati di assegnare il Premio Res Publica 2021 all’Alto Commissario in quanto mostra la virtù fondamentale del convivere: il rispetto della dignità altrui” (credits Gian Luigi Gola).

È grazie al duro impegno messo per la protezione della vita che il premio per il comparto “Speranza di Vivere” è andato ad Alberto Cairo, l’Angelo di Kabul. La giuria, durante la premiazione, ha dichiarato: “Cairo possiede un acuto senso di responsabilità civica e dedizione al prossimo ed è stato premiato quale simbolo del principio fondamentale della res publica, il bene comune”. Infine, per il comparto “Violenza contro le donne” la giuria ha voluto assegnare il riconoscimento al Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) di Milano: “Da 25 anni il SVSeD sensibilizza l’opinione pubblica sulla gravità della tragedia della violenza personale, stimolando la comprensione delle incertezze su come rimediare, il dolore dell’oppresso e dei suoi piccoli famigliari. Ha soprattutto difeso la dignità della vittima, malgrado il frequente tentativo della medesima di fuorviare domande e spiegazioni”. La cerimonia per l’assegnazione di tutti i riconoscimenti, è stata anticipata da una tavola rotonda, raffigurante il tema “Dall’io al noi, come il cuore dei bambini può salvare il mondo”, che ha voluto rafforzare il concetto e l’importanza di far prevalere il “nostro” contro il “mio” e il “bene pubblico” rispetto al “bene personale”.

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